L'annunciata riforma della Sncf, le ferrovie francesi, contro cui i lavoratori hanno indetto una protesta rappresenta un punto nodale per le politiche che il governo Macron progetta di istituire: l’apertura alla concorrenza comunitaria delle aziende private al servizio pubblico transalpino.
L'ingresso dei privati è un tema europeo che viene da lontano: se ne parla dal 1991, è una decisione degli Stati membri che, sulla questione ferrovie, è stata spacchettata: nel 2003 per il trasporto internazionale, nel 2007 per quello nazionale e nel 2010 per il trasporto internazionale di passeggeri. Oggi si è arrivati a tutto il comparto del trasporto-viaggiatori: in Francia quest’ultima apertura è stata adottata nel 2016, dal governo socialista di François Hollande.
La questione è diversa per i treni regionali (Ter) e per l’Alta Velocità (Tgv): per i primi le Regioni francesi, a partire dal 2019, potranno scegliere l’offerta su ferro che considerano migliore (appaltando ciascuna tratta a un solo operatore); per i Tgv invece, a partire dal 2021, varrà il principio di “accesso aperto”: liberalizzazione senza bandi di gara e concorrenza frontale tra Sncf e aziende private comunitarie, con il controllo dell’Arafer (l’autorità di regolamentazione ferroviaria).
La prossima settimana al Senato francese sarà discusso un progetto di legge di riforma del sistema ferroviario, incardinato in questi giorni in aula, e il tema è molto caldo per l'interesse del governo e per le ripercussioni sul mercato interno. La liberalizzazione dei treni in Francia porterà con sé diverse conseguenze: alcune attese, altre prevedibili, altre al momento ancora non valutabili. Una di queste potrebbe essere l’abbandono delle linee non redditizie: se tutti gli operatori competono per accaparrarsi le tratte più remunerative (corse/passeggeri) altre linee potrebbero essere dismesse per mancanza di treni.
Per questo i senatori cercheranno di proporre misure di sicurezza per sottoscrivere contratti di servizio pubblico: una delle principali rivendicazioni sul fronte sindacale riguarda proprio la sicurezza dei lavoratori. Se le ore di guida di un ferroviere aumenteranno da 8 a 9 potrebbero crescere anche i pericoli legati alla sicurezza. L’apertura alla concorrenza, da sola, non garantisce un calo dei prezzi favorevole al viaggiatore. In Germania la qualità del servizio è migliorata ma i prezzi delle linee ad Alta Velocità sono più alti che in Francia; in Italia l’apertura alla concorrenza ha comportato una reale diminuzione dei prezzi delle linee veloci, ma la rete regionale è stata abbandonata. Che cosa succederà in Francia?