Esplode lo scontro tra Stati Uniti e Russia mentre continua pericolosamente a salire la tensione nelle strade in Venezuela. Washington ha fatto un passo in avanti verso l’intervento militare nel paese sudamericano. "Se necessario, è quello che faranno gli Stati Uniti" per restaurare la democrazia, "anche se preferiremmo una transizione pacifica del potere", aveva spiegato il capo della diplomazia Usa Mike Pompeo.
Immediata la reazione di Mosca, che ha ammonito Washington a non immischiarsi negli affari interni del Venezuela, minacciando altrimenti "gravi conseguenze": "E' una violazione flagrante del diritto internazionale che non ha nulla a che fare con la democrazia", ha urlato al telefono il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov.
Altrettanto dura la controreplica di Pompeo, che ha accusato la Russia (e Cuba) di voler "destabilizzare" il Venezuela, mettendo così a rischio le relazioni bilaterali tra Washington e Mosca. Il capo del Dipartimento di Stato ha quindi insistito perché la Russia cessi immediatamente le attività di sostegno a Maduro.
Mentre a mettere in guardia Cuba ci ha pensato direttamente Donald Trump: "Se le truppe e le milizie cubane non cesseranno immediatamente il sostegno a Maduro, imporremo un embargo totale sull'isola insieme a più sanzioni".