Renault sfida Nissan. Il governo francese, azionista di maggioranza della casa automobilistica transalpina, ha deciso di confermare il doppio incarico (presidente e ad) a Carlos Ghosn nonostante il suo arresto. Il colosso nipponico lo ha invece defenestrato. La motivazione di Parigi è spiegata in una nota: "Il cda non è in grado di commentare le prove apparentemente raccolte contro Ghosn da Nissan e dalle autorità giudiziarie giapponesi".
L’allenza tra i tre produttori globali è ora a rischio, anche perché secondo Osamu Masuko, amministratore delegato di Mitsubishi, non c’è “qualcun altro sulla Terra come il manager di origine brasiliana che possa guidare Renault, Nissan e Mitsubishi".
Nonostante Ghosn abbia portato fuori dal guado il colosso giapponese quando era sull’orlo della bancarotta, la sua idea di fondere completamente le tre case produttrici di auto non è piaciuta a Tokyo. E ora si potrebbe innescare una battaglia tra Giappone e Francia per il controllo dell'alleanza che pende comunque a favore della seconda economia dell'Eurozona. Renault detiene il 43,4% di Nissan, mentre Nissan possiede il 15% di Renault e il 34% di Mitsubishi.
Al posto di Ghosn, temporaneamente, è stato chiamato alla Renault Thierry Bolloré. Il manager francese, 55 anni, ha iniziato la carriera nel 1990 lavorando per il produttore di pneumatici Michelin. È entrato in Renault nel 2012 e nel febbraio di quest'anno è stato nominato direttore generale.