Elon Musk, il boss di Tesla e SpaceX ha annullato l’accordo per l’acquisto del social network Twitter per 44 miliardi di dollari. Il clamoroso dietrofront è da legare al crollo dei titoli tech in Borsa dell’ultimo mese che ha ridotto il patrimonio del fondatore di Tesla (che dal 4 aprile scorso ha perso il 25% lasciando quasi 250 miliardi di capitalizzazione) e Space X?
In una lettera pubblicata dall’Autorità di vigilanza della borsa statunitense, i legali di Musk accusano Twitter di non aver rispettato gli impegni presi nell’intesa, in particolare non fornendo tutte le informazioni richieste sul numero di account non autentici e sullo spam. Nelle ultime settimane Twitter ha spiegato che sulla sua piattaforma il numero di account falsi (costruiti da algoritmi di intelligenza artificiale capaci di scatenarsi per alimentare tesi propagandistiche) è inferiore al 5%. Nel complesso, gli utenti veramente attivi sono stimati in circa 330 milioni.
L’azienda però chiarisce di aver accettato di fare chiarezza in merito al suo modello di business e, in particolare, quanto i dati personali degli utenti valgono per gli inserzionisti. In ogni caso, si tratta di uno scenario disastroso per Twitter e il suo consiglio di amministrazione, poiché la società dovrà ora affrontare Musk in una lunga battaglia legale per salvare l’accordo o quantomeno recuperare – secondo alcuni analisti - un miliardo di dollari.
A metà aprile, dopo aver acquisito una partecipazione nella società, l’uomo più ricco del mondo ha offerto di acquistare Twitter per 54,20 dollari per azione, ovvero 44 miliardi di dollari in totale. Il consiglio di amministrazione ha inizialmente tentato di rimandarlo, prima di accettare un accordo finale con l’imprenditore il 25 aprile. Da allora, le azioni di Twitter hanno perso più di un quarto del loro valore.
Al di là delle considerazioni finanziarie, gli eventi delle ultime settimane hanno evidenziato il divario tra Musk e Twitter. L’imprenditore vorrebbe una moderazione dei contenuti meno rigida e il ritorno di personaggi esclusi per aver infranto le regole, come l’ex presidente Donald Trump. Ma la sua visione si scontra con quella di molti dipendenti di Twitter, associazioni e rappresentanti eletti democratici, che invece chiedono ai social network di combattere più efficacemente le molestie e la disinformazione.
A parte ciò, il social media non sembra aver fatto grossi passi avanti in questi ultimi anni e alcuni dirigenti se ne sono andati. Ma lo scenario peggiore potrebbe palesarsi qualora Twitter obbligasse l’acquisizione da parte di Musk. Si ritroverebbe in casa con un proprietario che non vuole l’azienda. O meglio, ciò che Twitter è oggi.