Qualche anno fa Fulvio Conti, all’epoca amministratore delegato di Enel, coniò la provocatoria frase: “Bruciare gas nelle centrali elettriche è come bruciare champagne". In quegli anni "l'oro blu" era raro e costoso. Ora è abbondante ed economico, il suo valore oscilla intorno ai 3 dollari (2,45 euro) per milione di unità termiche britanniche (BTU). Un’unità corrisponde a 28 metricubi. Inoltre il suo prezzo non è più connesso a quello del petrolio.
L'agenzia Bloomberg stima che nel 2018 la produzione aggiuntiva di gas da parte degli USA sarà equivalente a quella del Turkmenistan, uno dei principali produttori al mondo. La sovraproduzione è tale che le aziende non riescono più a vendere il gas a causa della mancanza di gasdotti e di un’adeguata domanda. Ad eccezione di quella proveniente dalla Cina, che per la gioia del presidente Donald Trump probabilmente diventerà in parte dipendente dal gas naturale liquefatto made in USA.
Nel frattempo, oltre che negli Stati Uniti, nuove riserve di metano sono state scoperte in altre aree come Africa orientale, Argentina, Mediterraneo orientale e nella regione artica.