È partito nel sud della Francia, a Cadarache vicino ad Aix-en-Provence, il più grande progetto (denominato Iter) di fusione nucleare del mondo. La fase di assemblaggio durerà cinque anni. Il reattore, che peserà 23.000 tonnellate, rappresenta lo sforzo ingegneristico più complesso della storia. Quasi 3.000 tonnellate di magneti superconduttori saranno collegati da 200 km di cavi superconduttori (tenuti a -269 °C).
Il progetto da 20 miliardi di euro mira a riprodurre i processi che avvengono nel sole, inducendo la fusione nucleare tra atomi di idrogeno, e ha lo scopo di dimostrare che è possibile produrre dalla fusione energia pulita e illimitata su scala globale. Un sogno per un pianeta abitato da quasi 10 miliardi di persone.
Il risultato è una nuova fonte di energia pulita, senza emissioni di carbonio. L’impianto infatti non produrrebbe rifiuti ad alta attività, al contrario della classica energia nucleare, e sarebbe meno rischioso dal punto di vista degli incidenti nucleari.
Oltre alla Francia, nel progetto sono coinvolti numerosi attori tra i quali: Ue (che copre il 45% dei finanziamenti del programma), Regno Unito, Cina, India, Giappone, Corea, Russia, Stati Uniti e Italia.
“Credo che questa innovazione giocherà un ruolo chiave nell’affrontare le questioni globali – spiega il premier giapponese Shinzo Abe - tra cui i cambiamenti climatici e la realizzazione di una società sostenibile senza emissioni di carbonio”.