La Russia ha pagato in rubli una cedola da 594,82 milioni di euro di un eurobond in scadenza questo mese e nell’aprile del 2042. Lo riporta Bloomberg che fa riferimento a una nota del ministero delle Finanze della Federazione, dove si sottolinea che le banche estere hanno rifiutato il pagamento in dollari e che l’obbligazione finanziaria è stata “completamente rispettata”.
Le probabilità di default della Russia entro un anno sono schizzate al 99% dopo la diffusione della notizia del pagamento in rubli del bond. Le agenzie di rating avevano anticipato che un pagamento in rubli di cedole denominate in euro o dollari avrebbe comportato un default tecnico.
Secondo Ice Data Services, riportati dall’agenzia Bloomberg, le probabilità di un default implicite nel costo delle assicurazioni sul debito sono schizzate. I Cds - derivati creditizi che proteggono dal rischio di fallimento - che assicurano 10 milioni di dollari di debito russo per un anno costano 7,3 milioni di dollari di commissione iniziale, a cui si aggiungono 100 mila dollari all’anno.
In Europa, intanto, l’Ungheria di Viktor Orban ha appena comunicato che il governo sta lavorando “a una soluzione tecnica per pagare le forniture di gas russo in rubli”.