Nella mappa della John Hopkins University c’è un’anomalia. Quella della Germania. Se il tasso di crescita dei contagi è esponenziale (la Germania è il 4° paese al mondo per numero di infetti), il numero dei morti resta bassissimo (72 al 20 marzo 2020). Il tasso di letalità è dello 0,3%, ovvero il più basso al mondo (l’Italia è sopra l’8%). Perché?
Occorre subito precisare che la letalità in Italia (ma non solo) è probabilmente sovrastimata, perché il numero complessivo dei contagiati è probabilmente più alto. Ma è pur vero che occorre verificare quanti siano i decessi causati dal coronavirus ai quali tuttavia non è stato mai fatto il tampone. Perlopiù anziani che sarebbero morti in casa o negli ospizi.
Inoltre, diversamente da quanto accaduto nel nostro paese, in Germania al momento si sono ammalati soprattutto giovani, che hanno una probabilità più bassa di morire, sebbene tra i due paesi la percentuale di anziani è molto simile a quella italiana.
Secondo Bruce Aylward, vicedirettore generale dell’Oms, le differenze tra paesi potrebbero dipendere dalle diverse strutture sociali. In Cina quasi l’80% delle infezioni si sono sviluppate in famiglia. È possibile dunque che nella seconda economia al mondo e in Italia i giovani, spesso asintomatici, abbiano contagiato i familiari più anziani che vivono con loro. In Germania, invece, i rapporti generazionali sono più distanziati. Se in Italia e Cina le persone tra i 30 e i 49 anni che vivono ancora con i genitori sono più del 20%, in Germania la quota si dimezza. Questo fattore potrebbe aver ridotto il tasso di letalità. Occorre comunque cautela: la Germania è indietro nello sviluppo dell’epidemia almeno una settimana rispetto all’Italia.
Un altro aspetto ha influito. Il basso tasso di letalità sarebbe dovuto, come in Corea del Sud, all’uso massiccio dei tamponi. Lo screening massiccio fatto in tempi utili, insieme al distanziamento sociale, può aver contribuito ad abbassare il tasso di letalità. In Italia i test fatti, soprattutto nelle prime settimane, sono stati molto inferiori.
Ma non è tutto qui. Un altro elemento potrebbe avere giocato un ruolo rilevante sulla letalità: attiene ai sistemi sanitari nazionali. In Germania ci sono ben 28 mila terapie intensive. In Italia all’inizio dell’epidemia avevamo poco più di 5000 ventilatori meccanici, e gli ospedali delle zone più colpite sono andati in tilt. Numerosi anziani sono deceduti nelle loro case (come detto sopra) senza la possibilità di essere intubati.
Questi fattori potrebbero spiegare il perché la Germania riuscirà a contenere il numero di morti, sebbene alcuni scienziati ritengono che il tasso di letalità tenderà nel medio periodo a convergere in tutto il mondo.