La Banca centrale cinese ha immesso liquidità con una linea di credito a un anno da 200 miliardi di yuan, circa 30 mld di dollari, al tasso del 3,15%, ribassato dal precedente 3,25%, al fine di allentare le pressioni sulle imprese provate dagli effetti dell’epidemia del coronavirus (che ha finora ucciso oltre 1700 persone in Cina, infettandone più di 70 mila). La decisione ha spinto i listini cinesi che hanno recuperato tutte le perdite accumulate nelle ultime settimane.
La Banca ha provveduto anche ad effettuare una iniezione di liquidità sui mercati da 100 miliardi di yuan, nel giorno della scadenza di 1.000 mld di reverse repo, drenando quindi la cifra di 900 mld.
L’obiettivo delle autorità è di favorire l’accesso ai prestiti bancari alle aziende locali in questo momento di difficoltà. A causa della crisi epidemica, la crescita economica della Cina dovrebbe rallentare intorno al 5% nel 2020, un punto percentuale in meno rispetto al 2019, con un recupero previsto nella seconda fase dell’anno se la diffusione del virus verrà arrestata entro aprile.