La notizia è passata in secondo piano, a dispetto della sua rilevanza. Alla guerra sui dazi si aggiunge un nuovo tassello. Lo scorso 26 marzo la Cina ha lanciato futures sul petrolio denominati in yuan sullo Shanghai International Energy Exchange. Alcuni osservatori hanno visto in questa scelta un attacco diretto al dollaro.
Secondo la US Energy Information Administration (EIA), nel 2017 la Cina ha importato 8,4 milioni di barili di petrolio al giorno, mentre gli Stati Uniti 7,9 milioni. Data la crescente dipendenza dal greggio della seconda economia mondiale, la mossa sui futures fornirà al paese nuovi poteri di determinazione dei prezzi, aumenterà la sicurezza energetica nazionale e contribuirà a promuovere la valuta cinese a livello globale.
ll vincitore del premio Nobel per l’economia Robert Shiller nella sua ultima intervista alla CNBC, ha sostenuto che la guerra, al momento commerciale, attivata da Trump in particolare contro la Cina finirà per indebolire il mercato globale, portando a una nuova crisi economica.