La banca francese Société Générale e la controllata SGA Société Générale Acceptance hanno ammesso di aver corrotto alcuni funzionari della Libia tra il 2004 e il 2009 dando loro 90 milioni in tangenti. Con il chiaro obiettivo di manipolare, attraverso il fondo sovrano libico, il Libor di Londra, uno dei principali tassi di interesse di riferimento al mondo. Lo ha stabilito il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.
L'abbreviazione Libor indica il London Interbank Offered Rate. Si tratta di un tasso di interesse variabile, calcolato quotidianamente dalla British Bankers' Association in base ai tassi richiesti per i prestiti in una determinata valuta da parte delle principali banche operanti sul mercato londinese. L'accusa rivolta alla terza banca francese, dopo Bnp Paribas e Credit Agricole, è di averlo manipolato. "Per anni, la Société Générale ha minato l'integrità dei mercati globali e delle istituzioni straniere emettendo dati finanziari falsi e assicurando contratti tramite tangenti", ha dichiarato il sostituto procuratore generale Cronan.
L'intermediario francese dovrà pagare più di 860 milioni di dollari in sanzioni a causa dei guadagni illeciti ottenuti. La banca dovrà anche versare ulteriori 475 milioni in più alla Commodity Futures Trading Commission per le manipolazioni sul Libor. Il che fa lievitare il conto a oltre 1 miliardo di dollari.
Société Générale è stata perseguita in base alle disposizioni di una legge statunitense del 1977 - Foreign Corrupt Practices Act, che proibisce a chiunque abbia legami con gli Usa di essere coinvolto in atti di corruzione anche al di fuori del paese al fine di ottenere benefici economici. La legge è in fase di revisione dal 2012, visto che, secondo alcuni, potrebbe scoraggiare le imprese statunitensi dall'investire all'estero.