Deutsche Bank (DB) non è più tra le più importanti banche europee. Il più grande istituto di credito tedesco è uscito dall'indice Euro Stoxx 50 (che raggruppa le principali società in Europa) per la prima volta dalla sua creazione nel 1998. L’indiscrezione emerge dai documenti visionati da Bloomberg.
La crisi di DB non è cominciata ieri. Un netto calo di fiducia nella capacità di ripristinare la redditività dopo una serie di scandali, ultimi tre bilanci in perdita e una serie di multe sono tra i motivi che hanno causato una drastica riduzione del valore di mercato di DB. Inoltre, un numero crescente di analisti ha espresso dubbi sull'ultimo piano dell'amministratore delegato Christian Sewing.
La prima banca tedesca ha diffuso una nota nella quale non conferma esplicitamente l’esclusione dall’indice e spiega che “la direzione è fermamente impegnata ad attuare la strategia annunciata per migliorare la redditività al fine di accrescere la valutazione di Deutsche da parte del mercato”.
I numeri, invece, raccontano un’altra storia. Le azioni di DB hanno raggiunto il picco nel 2007 e da allora hanno perso circa il 90% del loro valore. Da gennaio 2018 sono scese del 37%. L’uscita ufficiale dall’indice avverrà il 24 settembre e l’eventuale rientro nell'Euro Stoxx 50 non sarà cosa semplice.
Nella stessa giornata la seconda banca tedesca, Commerzbank, uscirà dal Dax, l’indice che raccoglie le principali 60 aziende in Germania, e sarà declassata al MDax, che include imprese con un fatturato inferiore rispetto al Dax.
Un doppio colpo per il sistema bancario di Berlino che non sarà facile assorbire.